In Bologna by Night, parte del progetto Cities by Night, 15 camminatrici solitarie, di varia origine e provenienza, attraversano lo spazio urbano al calar del sole, ridefinendone i confini sulla base della loro percezione del pericolo.
Il progetto, promosso da Nosadella.due e ospitato all'interno del Festival Danza Urbana, esplora l'idea di accessibilita' alla citta', i concetti di pericolo “reale” e percepito, e l'influenza che che tale percezione esercita nella nostra relazione quotidiana con la città.
Le 15 donne che prendono parte all'esperienza, dopo un primo momento laboratoriale tenuto da me e dall'etnosemiotico Gaspare Caliri e incentrato su cio' che contribuisce a creare la nostra sensazione di pericolo nello spazio pubblico, verranno istruite su come mappare la citta', e inizieranno la loro esplorazione individuale, muovendosi liberamente nell'arco dei cinque giorni di Danza Urbana.
Presenze assenti del Festival, invisibili agli occhi del pubblico ma presenti virtualmente sul sito Freeda.it sotto forma di red pins posizionati duranti I loro tragitti, queste donne disegnano coi loro corpi una nuova citta', rivendicando il diritto a vedere piuttosto che essere viste, e ricordandoci come anche la piu' semplici delle nostre azioni quotidiane, il camminare, sia influenzata dalla cultura e dalla societa' cui apparteniamo.
Il risultato di queste camminate, da me tradotto in 15 diverse mappe di Bologna, verra' presentato in Novembre all'interno del Festival la Violenza Illustrato, organizzato dalla Casa delle Donne e curato da Elisa Del Prete.
English
In Bologna by Night, which is part of the project Cities by Night, 15 solitary walkers of various origins and background, cross the city when the sun sets, redefining its boundary based on their perception of danger.
The project, promoted by Nosadella.due and presented as part of the Festival Danza Urbana, explores the idea of ccessibility to the city, the concepts of "real" and perceived danger, and the influence that such perception exerts on our daily relationship with the urban space.
The 15 participants, after attending a workshop held by ethno-semiotic Gaspare Caliri and myself focused on what contributes to create our feeling of danger in public spaces, will be instructed on how to map the territory and will begin their individual exploration of the city, freely walking throughout the five days of Danza Urbana.
Absent presences of the Festival, invisible to the eyes of the audience but virtually reachable on Freeda.it as red pins dropped during their journey, these women draw with their bodies a new city, claiming the right to see rather than being seen, and reminding us how even the simplest of our daily actions, walking, is influenced by the culture and the society we belong to.
The result of these walks, transposed by myself into 15 different maps of Bologna, will be presented in November during the Festival la Violenza Illustrata, organized by La Casa delle Donne and curated by Elisa Del Prete.